

Tre giovani di Porto Torres, Stefano Crobeddu, Antonio Cabras e Manuel Mannoni, hanno vissuto il loro sogno partecipando ai campionati mondiali di poker a Las Vegas. Partiti da Milano il 28 giugno, i tre ragazzi hanno raggiunto Las Vegas il giorno successivo, dopo uno scalo ad Amsterdam. Il viaggio, carico di aspettative ed entusiasmo, li ha portati nel cuore della capitale mondiale del gioco d’azzardo.
L’evento: Poker Texas Hold’em
Il loro obiettivo era competere nel prestigioso torneo di “Poker Texas Hold’em” che si svolge presso i rinomati Horseshoe Las Vegas e Paris Hotel. Questo evento, che attrae giocatori da tutto il mondo, offre un montepremi che varia da 200 mila a 10 milioni di euro, con in palio anche un ambito braccialetto d’oro per i finalisti.
La competizione di Stefano Crobeddu e Manuel Mannoni
Stefano Crobeddu, 35 anni, e Manuel Mannoni, 30 anni, hanno deciso di partecipare come coppia nell’evento numero 75. Questo torneo ha visto la partecipazione di 1437 coppie, tutte determinate a vincere. Dopo due giorni di intensi e serrati giochi, Stefano e Manuel sono riusciti a piazzarsi al 39° posto, guadagnando un premio di 4718 dollari. Stefano, che ha alle spalle una carriera come croupier in Inghilterra e Malta, ha dichiarato di essere molto soddisfatto del risultato raggiunto, sottolineando come la competizione sia stata feroce ma anche molto stimolante.
L’esperienza di Antonio Cabras
Antonio Cabras, 33 anni, ha invece partecipato al torneo individualmente, sfidando oltre 10 mila partecipanti. Nonostante la difficoltà della competizione, Antonio è riuscito a classificarsi al 377° posto, portando a casa 2350 dollari. Ha raccontato che, sebbene ci siano stati momenti di grande tensione e sfida, l’esperienza è stata per lui assolutamente indimenticabile e formativa.
Preparazione e strategia
La partecipazione a un evento di tale portata non è stata improvvisata. I tre giovani si sono preparati con mesi di anticipo, studiando strategie di gioco e partecipando a tornei locali per affinare le loro abilità. Stefano, con la sua esperienza di croupier, ha giocato un ruolo cruciale nel pianificare le mosse e nel mantenere alta la morale del gruppo. Antonio, pur giocando individualmente, ha beneficiato del o dei suoi compagni, condividendo con loro tattiche e suggerimenti.