Così come nel Texas Holdem, anche nel Pot Limit Omaha è fondamentale ricavare informazioni sugli avversari. Ma le tecniche sono sempre le stesse? Scopriamolo insieme.
Così come nel Texas Holdem, anche nel Pot Limit Omaha è fondamentale ricavare informazioni sugli avversari. Ma le tecniche sono sempre le stesse? Scopriamolo insieme.
Così come nel Texas Holdem, anche nel Pot Limit Omaha è fondamentale ricavare informazioni sugli avversari. Ma le tecniche sono sempre le stesse? Scopriamolo insieme.
Una delle soluzioni classiche per etichettare un certo tipo di giocatore, è sicuramente quello di affibiare ad ognuno un determinato colore. Solitamente, si attribuisce il colore rosso per il regular di turno, il colore giallo per un giocatore medio ed il colore blu o verde per il player più scarso. In quest’ultimo caso, il blu potremmo associarlo ad un giocatore decisamente utile per la table selection, mentre il verde per un giocatore loose ive dal quale spillare grandi quantità di denaro.
Abbiamo accennato alla table selection. Grazie ai colori, risalterà subito all’occhio se, un determinato tavolo, può essere profittevole. Sedersi ad un 6-max con 2 rossi, non è solitamente la scelta più giusta per una corretta table selection, a meno di non essere talmente skillati da avere edge sufficiente su quei determinati giocatori.
Nel Pot Limit Omaha, oltre ad etichettare le diverse tipologie di giocatori attraverso specifici colori, è importante catalogare le tendenze dell’avversario al river, una street che troppe volte ci mette in condizioni di foldare la nostra mano nal caso in cui l’oppo si dimostra estremamente aggressivo (ovviamente noi non abbiamo il nuts).
Secondo i più esperti infatti, il river è la streets dove avvengono sempre le puntate più grandi, nonchè dove il denaro in gioco inizia ad essere importante. Quindi, è bene presentarsi al river non con gli occhi bendati, ma con un bagaglio di informazioni che possano rivelarci il loro “modus operandi”. In particolare, facciamo riferimento su con che cosa puntano, con quali mani chiamano, se sono propensi al bluff etcc…
Nella stragrande maggioranza dei casi, nel Pot Limit Omaha, i giocatori tendono a puntare solo con mani estremamente forti (nuts), non bluffando abbastanza frequentemente sui missed draw. è opportuno dunque sapere se si arrenderanno di fronte ad una puntata sostanziosa o se chiameranno abbastanza light: mosse che ci permetteranno, a seconda dei casi, di comportarci di conseguenza.
L’HUD, in questo caso, è fondamentale. Sapere in anticipo le caratteristiche del nostro avversario, è un elemento che ci permetterà di prendere decisioni nel migliore dei modi, perchè nel Pot Limit Omaha, è davvero complicato tenere nota di un avversario senza, appunto, un software di o che ci cataloga l’oppo su determinate informazioni.