Propongo una mini guida sull’approccio di base agli MTT (tornei multitavolo) focalizzata sugli elementi da considerare quando affrontiamo i diversi tipi di giocatore piuttosto che sulla classica valutazione range/posizione /stack (questioni oltremodo FONDAMENTALI ma qui sottintese).
Poiché mi piacciono un sacco le citazioni voglio iniziare quest’articolo con una massima di David Sklansky:
“Prima cosa, pensate a cosa possa avere l’avversario.
Seconda cosa, pensate a cosa l’avversario ritenga voi abbiate.
Terza cosa, pensate a quello che l’avversario pensa che voi pensiate che egli abbia.
Solamente quando state giocando contro avversari deboli, che potrebbero non interessarsi di pensare quello che avete e che quasi sicuramente non pensano a quello che ritenete possano avere loro, tutto questo lavoro di pensiero non necessariamente paga!“
Questa massima è universale cioè applicabile al poker in generale ma, se noi cambiassimo la parte “possa avere” con “possa fare”, il risultato sarebbe che le nostre decisioni le prenderemo in base alle mosse degli avversari (per tipologia di giocatore) e su quello che gli lasceremo percepire saranno le nostre.
Potrebbe sembrare una questione banale ma la prima cosa da fare quando decidiamo di avventurarci in una mano è “pensare”. Mi riferisco a quell’attività di pensiero che ci porterà a pianificare in che modo vogliamo condurre lo spot di gioco in funzione dei classici fattori fondamentali quali il tipo di avversario, la fase del torneo, lo stack.
In questo articolo non parleremo di range di apertura (cmq sottintesi alle varie tipologie di giocatori ma che in questa sede daremo per scontato di conoscere) o spot precisi di gioco ma di come impostare e pianificare la mano prima di giocarla in funzione del fattore “tipologia di avversario”.
Identificando il tipo di avversario avremmo anche una prima idea sul da farsi:
Il giocatore LAG ( loose aggressive).
– Contro questo tipo di giocatori cercheremo di fare spesso pot-control in quanto tenderanno molte volte a mettere le chips in mezzo al piatto e saranno spesso ostili a farsi outplayare in quanto hanno un gioco più fantasioso di un giocatore straighforward, oltre a potersi trovare con punti molto forti e “nascosti” proprio per la loro caratteristica LOOSE di entrare nella mano con range piuttosto aperti che includono ad esempio molte speculative che potrebbe legare nei modi più assurdi. Riduttivamente possiamo semplificare che al flop ci sono due strade da percorrere: avete legato qualcosa allora cercate di intrappolarli; non avete legato niente bene foldate easy tanto il piatto sarà ancora piccolo. Non è consigliabile giocare troppo aggressivi contro questo tipo di giocatore che potrebbe metterci nella condizione di dover prendere decisioni difficili nel caso le mettesse tutte dentro.
– Anche le cbet dovrebbero essere ben plannate contro questo tipo di avversario perchè nel caso ci rilanciasse dovremmo già sapere cosa fare.
– Contro un Lag mediocre la linea migliore sarebbe quella di sottrargli le chips piano a piano e il bluff induce è un’ottima arma. Contro uno skilled Lag la questione è molto più complessa in quanto, certo è che tenderà a speware più di un giocatore ABC, ma la sua imprevedibilità ci potrebbe depistare e rischieremmo di metterle proprio quando ha un punto forte. Contro un Lag forte la 3bet e la 4bet (stack permettendo obv) sono ottime armi perchè sarà in grado di abbandonare la mano se denota particolare forza nella nostra action. La cosa migliore è bilanciare 3bet/4bet con air e monsterhand sempre in posizione su di lui. Da non sottovalutare anche che uno skilled Lag ha una buona padronanza del gioco postflop quindi risulta essere un avversario ostico da outplayare.