Ultima parte sulla pratica dello “stacking” nel Texas Holdem, con un’analisi nel dettaglio degli aspetti positivi e negativi.
Ultima parte sulla pratica dello “stacking” nel Texas Holdem, con un’analisi nel dettaglio degli aspetti positivi e negativi.
Ultima parte sulla pratica dello “stacking” nel Texas Holdem, con un’analisi nel dettaglio degli aspetti positivi e negativi.
Nella prima parte del nostro articolo, abbiamo fatto una panoramica generale su come lo “stacking” venga applicato al poker texas holdem, oltre ad analizzare quali fattori possono influire o meno su tale pratica. Vediamo adesso quali sono i pro e i contro che si verificano al momento dell’accordo.
ASPETTI POSITIVI
Il primo aspetto positivo riguarda sicuramente la sicurezza economica: essa contribuisce a migliorare il nostro stato emotivo, lasciando inoltre meno spazio alle insidie della varianza. In questo caso infatti, il giocatore non deve preoccuparsi del suo bankroll, in quanto il finanziatore sarà ben disposto ad offrire un’ulteriore stacking qual’ora la sfortuna avesse eroso le nostre finanze. I concetti di bankroll management devono comunque essere rispettati, altrimenti si rischia di entrare in conflitto con gli accordi prefissati.
Scalare i livelli diventa anche un fattore molto più frequente: il finanziatore, se ci attribuisce la giusta conoscenza e abilità nel gioco, può offrirci la possiblità di salire di livello, fornendoci la giusta quantità di bankroll per affrontarlo. Spesso infatti, un giocatore si ritiene particolarmente capace per un determinato livello, ma la quantità del suo bankroll non gli permette il salto di qualità. Ecco dunque che lo stacking può essere la soluzione ideale.
Solitamente, il finanziatore può offrire anche un periodo di coaching, previo accordo iniziale. In questo modo, egli si assicura maggiori possibilità di profitto con il suo “allievo”, analizzando insieme gli aspetti meno concreti ed esaltando invece quelli più appetibili.
ASPETTI NEGATIVI
Ovviamente, il primo aspetto che può minare la riuscita dello stacking è da attribuire alla buona fede del giocatore. Da questo punto di vista, il finanziatore deve garantirsi la massima disponibilità ed onestà da parte dello “stackato“, visti anche i recenti episodi che hanno colpito proprio questo aspetto del poker. I giocatori disonesti, una volta ricevuto lo stack per un determinato livello, scappano con il bottino, lasciando a mani vuote il finanziatore e la sua buona volontà. Non stupitevi dunque se, prima di essere “stackati”, il finanziatore vi faccia un interrogatorio di terzo grado: egli non fa altro che evitare il ripetersi di simili episodi, lasciando che il giocatore si assuma le sue responsabilità una volta preso l’accordo.
Viceversa, bisogna prestare attenzione anche alla buona fede del finanziatore: gli episodi sotto tale aspetto non sono molti, ma le negatività sono sempre dietro l’angolo. Infatti, il finanziatore, approfittando magari dell’inesperienza del giocatore alle prime armi, si serve di lui per trarne un profitto elevatissimo. Ricordate che, ai limiti della fantascienza, lo stackato deve ricevere ALMENO il 50/60% del profitto accumulato durante le sue sessioni online.
In conclusisone, come abbiamo visto lo “stacking” è afflitto da alcune incogruenze che si possono verificare specialmente dopo gli accordi inziali. Si tratta di una pratica rischiosa per entrambe le figure coinvolte, per questo bisogna prestare la massima attenzione!