Concludiamo la nostra serie di articoli sul “Pot Committed“, ponendo l’attenzione sull’esempio mostrato e la logica dietro le scelte effettuate, tenendo conto dell’argomento trattato.
Concludiamo la nostra serie di articoli sul “Pot Committed“, ponendo l’attenzione sull’esempio mostrato e la logica dietro le scelte effettuate, tenendo conto dell’argomento trattato.
Concludiamo la nostra serie di articoli sul “Pot Committed“, ponendo l’attenzione sull’esempio mostrato e la logica dietro le scelte effettuate, tenendo conto dell’argomento trattato.
Ci eravamo lasciati, nel precedente articolo, con un’esempio esplicativo che ponesse l’attenzione su questo aspetto molto importante del texas holdem. Infatti, committarsi al flop è un’approccio totalmente sbagliato, salvo in cui la situazione non preveda una sorta di azione intrappolante con in mano una monster hand. Ma vediamo come andrà a finire la nostra spiegazione.
[Giocatore 1] 260.000 chips
[Giocatore 2] 200.000 chips
[Giocatore 3] 340.000 chips
….ESEMPIO – Con 100.000 chips nel piatto, 3 players ancora in gioco ed un board da scoprire, l’azione inizia a farsi interessante. Le texture mostrano 3-5-3 con due carte a picche: il [giocatore 1], per rigor di logica, va in continuation bet per 30 mila chips, una puntata non proprio convinta che lascia qualche perplessità. A questo punto, il [giocatore 2] decide di rilanciare per circa 110 chips, lasciandosi dunque alle spalle circa 90 mila chips di stack e legandosi inevitabilmente al piatto in quanto, nell’ipotesi di un call o raise da parte di uno degli avversari, foldare non rappresenta più una mossa corretta visto lo svolgimento dell’azione intrapreso.
Il [giocatore 3], dopo averci pensato qualche istante, annuncia l’all-in, trovando immediatamente il fold del [giocatore 1]. Difficilmente in questo caso si tratterà di bluff totale, ma è anche vero che non si tratterà neanche di un possibile full. A questo punto, il [giocatore 2] si trova nella spiacevole situazione analizzata all’inizio dell’articolo, in quanto si è committato al flop e non c’è verso ormai di abbandonare la mano, visto il rapporto piatto/ stack assolutamente favorevole. Infatti decide di chiamare, consapevole di partire in netto svantaggio: 8-8 contro 10-10 che regalano la vittoria al [giocatore 3].
Questo esempio vuole far riflettere su una particolare situazione che spesso accade durante una partita di texas holdem, ossia commettere l’errore di legarsi al piatto avendo un altro giocatore dietro di se che ancora deve parlare: un semplice rilancio di 60/70 mila chips, avrebbe senz’altro verificato le reali intenzioni degli avversari ancora in gioco.
In conclusione, il pot-committed è un elemento da non sottovalutare, specie quando si è alle prime armi. Evitare queste spiacevoli situazioni porterà sicuramente ad un beneficio in termini di profitto nel lungo/periodo, così come ne gioverà la vostra tecnica di gioco al tavolo.