Continuiamo la nostra rassegna di articoli evidenziando altri aspetti che mettono in risalto il giocatore professionista dal giocatore occasionale.
Continuiamo la nostra rassegna di articoli evidenziando altri aspetti che mettono in risalto il giocatore professionista dal giocatore occasionale.
PUNTO 5: SAPER GESTIRE LE PROPRIE FISH
Nel poker, sia esso nella forma di torneo o cash game, la gestione del proprio stack è assolutamente fondamentale, in quanto ci offre la consapevolezza di saper affrontare ogni situazione nella maniera più opportuna, sia al tavolo che nella vita reale. In un torneo, dopo aver pagato una quota d’iscrizione per parteciparvi, si avrà a disposizione una pila di fish ripartita in maniera equa verso tutti i giocatori. Nel cash game, invece, ognuno è padrone di se stesso, ovvero chiunque può sedersi con il minimo o con il massimo. Queste sostanziali differenze sono accumunate da un unico filo conduttore: saper gestire se stessi ed il proprio patrimonio per raggiungere gli obbiettivi prefissati, in modo da essere preparati ad ogni tipo di situazione. Uno stack di grandi proporzioni richiede comunque la dovuta attenzione: non bisogna mai lasciarsi prendere la mano in decisioni che non rispecchiano il nostro stile di gioco e mai cadere nella trappola di una vittoria ormai imminente. Infatti, si tende molto spesso ad emarginarsi dal contesto del gioco quando si hanno molte chips, il che porta il più delle volte ad una caduta rovinosa.
Si potrà si mettere pressione agli avversari attraverso rilanci con mani marginali, ma avere un buon capitale non significa aver gia vinto.
PUNTO 6: LIMITARE LE PERDITE E MASSIMIZZARE LE VINCITE
Questo concetto si sposa alla perfezione con il giocatore professionista: saper ottenere il massimo dal punto più forte e limitare i danni quando invece non si ha la sicurezza della vittoria. Analizzando il primo caso, come fare per prendere valore dal nostro punteggio e farsi pagare i massimi? Innanzitutto, vanno studiate attentamente le size, ovvero il valore della nostra puntata che non deve assumere un valore ne troppo alto ne troppo basso. Il giocatore professionista, prima di azzardare una qualsiasi puntata, analizza con attenzione lo svolgimento della partita fino a quel momento per poi regolarsi di conseguenza. Se si intravedono alcune possibilità che l’avversario possa inseguire un punteggio che, una volta chiuso, possa superare il nostro, allora è cosigliabile effettuare una puntata molto forte per chiudere il più velocemente possibile il piatto. Viceversa, se abbiamo la consapevolezza di non temere nessuna delle possibilità che il board possa riservare, allora bisognerà effettuare una puntata che vada a rispecchiare l’entità del piatto, rilanciando per circa la metà dello stesso.
Quando invece ci troviamo dall’altra parte, dunque siamo noi che abbiamo bisogno di costruire il nostro punteggio per portare a casa la vittoria, allora bisogna agire con il freno tirato. Il nostro stack rappresenta il valore massimo al tavolo, percui non bisognerà mai investire grosse cifre per inseguire un punto, in modo da minimizzare la perdita in caso il tentativo non abbia avuto successo. In sintesi, bisognerà mantenere un valore del piatto quanto più possibile basso, per poi eventualmente spingere quando si ha la sicurezza di avere la vittoria in pugno.