

Nel mondo delle corse di cavalli, la distinzione tra trotto e galoppo rappresenta molto più di una differenza tecnica: è un vero e proprio spartiacque culturale e sportivo. Queste due discipline, pur condividendo lo stesso palcoscenico ippico, si basano su filosofie opposte: controllo e regolarità contro velocità e forza bruta. Anche per gli scommettitori, approcciarsi a trotto o galoppo significa cambiare completamente mentalità e strumenti di analisi.
TROTTO: L’Eleganza della Regolarità
Nel trotto, il cavallo deve mantenere costantemente l’andatura trotto, una sequenza diagonale controllata, senza mai galoppare. Ogni rottura di o comporta penalità, fino alla squalifica. Per questo motivo, la componente tecnica e mentale dell’animale è fondamentale, così come l’esperienza e il sangue freddo del driver, che lo guida dal sulky.
Aspetti tecnici principali:
Andatura: trotto diagonale; il cavallo non può mai galoppare.
Driver: il fantino siede su un sulky, un piccolo carro a due ruote.
Piste: generalmente ovali in terra battuta, lunghe circa 1000 metri.
Partenze: voltata (manovra complessa) o autostart (con auto apripista).
Distanze comuni: da 1600 a 2100 metri.
Aspetti strategici:
Il posizionamento in partenza è cruciale: chi parte da “corda” ha un netto vantaggio.
Le manovre durante la gara (scatti, parziali, scia) richiedono tattica pura.
GALOPPO: La Potenza al Servizio della Tradizione
Nel galoppo il cavallo corre liberamente, montato da un jockey. L’andatura è la più veloce possibile, il galoppo, in cui le zampe si muovono in successione, in una spinta esplosiva e continua. La disciplina è considerata la “regina” dell’ippica, soprattutto in paesi come Inghilterra, Irlanda e Giappone, dove è anche evento mondano (si pensi a Royal Ascot).
Tipologie principali:
Galoppo piano: senza ostacoli, su erba o sabbia.
Ostacoli: con salti (steeplechase e hurdles), più rari in Italia.
Aspetti tecnici:
Partenza: con gabbie automatiche, che si aprono simultaneamente.
Distanze: da sprint (1000m) a maratone (fino a 4000m).
Jockey: il peso del fantino è fondamentale, così come la gestione del ritmo.
Scommesse: come cambiano tra trotto e galoppo
Chi scommette su trotto e galoppo deve approcciare le due discipline con mentalità opposte.
Trotto – scommessa tecnica
Studiare la carta del cavallo: si analizzano le ultime prestazioni, la capacità di rimanere regolare, e la posizione di partenza.
Conoscere i driver: alcuni sono autentici strateghi; la loro abilità può cambiare il destino della corsa.
Fattore penalità: spesso i cavalli più forti partono con handicap in metri (es. -20m, -40m), dettaglio chiave nelle scommesse.
Scommesse popolari: vincente, piazzato, trio, quarté, quinté; in Francia anche “multi”, “2 su 4”, ecc.
Galoppo – scommessa ad alto rischio/reward
Valore del pedigree: cavalli di allevamenti prestigiosi tendono a essere favoriti.
Attenzione alla pista: erba o sabbia, asciutta o pesante, può cambiare completamente l’esito.
Cavalli giovani: grande variabilità nelle corse maiden (esordienti), spesso terreno fertile per scommesse audaci.
Scommesse tipiche: vincente, piazzato, accoppiata, scommesse multiple (doppie, tris, quartine).
Mercati e piattaforme: dove si gioca di più
Francia (PMU): domina nel trotto, in particolare con le corse di Vincennes. I jackpot del Quinté+ attirano scommettitori da tutta Europa.
Regno Unito e Irlanda: il cuore del galoppo, con eventi storici come il Grand National o le corse di Ascot.
Italia: ha un forte pubblico sul trotto, ma fatica nel galoppo per mancanza di investimenti.
Piattaforme principali: Bet365, Snai, William Hill, ZEturf, HippoGroup.
Chi vince di più nelle scommesse ippiche?
Le scommesse ippiche richiedono conoscenza e costanza. A differenza di altri sport, qui chi studia ha un vantaggio reale. I “professionisti del trotto” seguono ogni corsa, ogni driver, ogni cavallo, costruendo un database mentale dettagliato. Nel galoppo, invece, chi sa valutare pedigree, allenatori e stato di forma può trovare quote sottovalutate.