

Il gioco d’azzardo è una pratica che attraversa culture e società, ma le sue implicazioni morali ed etiche sono interpretate diversamente dalle varie tradizioni religiose. Mentre alcune fedi lo condannano apertamente, altre adottano posizioni più sfumate o lo tollerano entro certi limiti. Questo articolo approfondisce come le principali religioni del mondo percepiscono il gioco d’azzardo, analizzando le motivazioni e le implicazioni delle loro posizioni.
Cristianesimo: tra condanna e tolleranza
Nel cristianesimo, il gioco d’azzardo non è esplicitamente menzionato nelle Sacre Scritture. Tuttavia, molti leader religiosi lo scoraggiano, sottolineando i pericoli dell’amore per il denaro e dell’avidità. La Chiesa cattolica, ad esempio, considera il gioco d’azzardo moralmente inaccettabile quando priva una persona dei mezzi necessari per provvedere a sé stessa o alla propria famiglia. Papa sco ha definito il gioco d’azzardo un “culto idolatrico” che distrugge milioni di famiglie nel mondo. 
Alcune denominazioni protestanti possono avere una visione più tollerante, purché il gioco sia praticato con moderazione e non interferisca con le responsabilità morali e sociali dell’individuo. Tuttavia, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormoni) ha una posizione chiara contro il gioco d’azzardo, affermando che “produce assuefazione e può far perdere delle opportunità, rovinare la vita e distruggere le famiglie”. 
Islam: una proibizione categorica
L’Islam adotta una posizione chiara e rigorosa sul gioco d’azzardo, vietandolo completamente. Il Corano menziona esplicitamente il gioco d’azzardo (maysir) insieme al consumo di alcol, definendoli opere di Satana e invitando i fedeli a evitarli per raggiungere il successo spirituale. Questo divieto si basa sulla convinzione che il gioco d’azzardo promuova l’avidità, la dipendenza e possa portare a conflitti sociali. Nonostante ciò, in alcune comunità musulmane, la pratica del gioco d’azzardo persiste, spesso in contrasto con gli insegnamenti religiosi. 
Ebraismo: un approccio equilibrato
Nell’ebraismo, il gioco d’azzardo non è strettamente proibito, ma è visto con sospetto. I testi rabbinici avvertono dei potenziali pericoli associati al gioco d’azzardo, come la perdita di tempo e denaro, e l’allontanamento dagli obblighi religiosi e familiari. Inoltre, un individuo che si dedica esclusivamente al gioco d’azzardo può essere considerato inadatto a testimoniare in tribunale, poiché la sua affidabilità potrebbe essere compromessa. Tuttavia, giochi occasionali, specialmente durante festività come Hanukkah, sono generalmente accettati, purché non diventino un’abitudine o conducano a comportamenti irresponsabili.
Le diverse tradizioni religiose offrono prospettive variegate sul gioco d’azzardo, influenzate dai loro principi etici e morali. Mentre alcune fedi lo vietano categoricamente, altre adottano un approccio più sfumato, riconoscendo i potenziali rischi ma anche la possibilità di un intrattenimento innocuo se praticato con moderazione. In ogni caso, è evidente che il gioco d’azzardo solleva questioni morali significative, spingendo le comunità religiose a riflettere sul suo impatto sulla vita spirituale e sociale dei fedeli.