In alcune delle partite high stakes a cui ho preso parte, gli avversari sembravano fare a turno per andare in tilt. Credo che sappiate già a cosa fa riferimento questo termine, comunque si usa per indicare quel particolare atteggiamento in cui si perde la cognizione del proprio gioco e si tende ad entrare in troppi piatti e a puntare troppo spesso.
Vedere la gente tiltare al tavolo è spesso come assistere ad uno spettacolo con diverse persone che alternano le loro esibizioni.
Questa è un’interessante osservazione tratta da un o di Mike Caro intitolato La Legge del Tilt.
E’ importante sapere che quando perdiamo a poker siamo spesso soggetti al tilt inevitabilmente e capiterà che, la maggior parte dei nostri errori successivi, grossolani o impercettibili che siano, derivino proprio da questa forma mentis che devierà il nostro gioco da quella che dovrebbe essere una linea ottimale.
In queste occasioni l’emotività finirà per fare da padrona sulla razionalità spingendoci a prendere decisioni sbagliate.
Il tilt al tavolo è una vera e propria deviazione dello stato d’animo che rende incapaci di controllare razionalmente il gioco facendo prendere il soppravvento alla sfera emotiva annullando così ogni capacità critica e valutativa. Questo ci porterà a perdere edge sugli avversari e ci costerà in termini di $. Quindi la lucidità del nostro gioco, derivata dalla valutazione razionale degli spot, verrà meno a discapito dell’impulsività derivata da situazioni di gioco precedenti che in un certo modo ci hanno turbato.
Il profitto in questo giochino è frutto degli errori altrui ergo perderemo fino a quando non saremo riusciti ad uscire da questo stato di “alienazione” mentale. Come fare ?
Questo non ve lo so spiegare però, già il riuscir a riconoscere questa condizione mentale, ci aiuterà ad affrontarla e ad approntare una contro-strategia adatta.
Il poker è un gioco nel quale il fattore varianza, che di solito tendiamo a chiamare s/fortuna, è presente e tutti i giocatori lo sanno. Adesso il punto è, assunto che un buon giocatore di poker sia a conoscenza di questo fattore e faccia di tutto per non farci caso in quanto il buon gioco paga in expected value, poi davvero riuscirà a restarne indifferente per tutta la durata della sessione ?
Il problema è che dopo l’ennesima bad beat diventeremo per forza di cose più nervosi perdendo il nostro A-game con la smania di recuperare a tutti i costi le perdite.
Spesso ci accaniremo contro l’opponent che ci ha tolto le fiches in una partita cash game solo perchè è un pollo e sappiamo che quelle chips sono le nostre, oppure speweremo sull’avversario di turno che ci ha crackato gli Assi con una giocata discutibile perchè ci convinciamo che sia in debito con noi. Ecco questi sono degli errori da evitare a tutti i costi !!
Il poker è un gioco da “uomini” (non me ne vogliate donne, è solo un modo di dire) ma non vince chi ce l’ha più duro ma chi è più scaltro a trarre profitto da tutte le situazioni favorevoli.
Quindi il consiglio che vi posso dare è: cercate di giocare sempre il vostro A-game e nel caso non ci riusciate più quittate immediatamente la sessione !
Sarà impresa ardua, lo so, ma questo piccolo sforzo vi porterà immensi benefici.
Una pausa vi farà are la rabbia momentanea generata dagli scoppi e permetterà alla parte razionale del cervello di riprendere il comando sulle vostre decisioni. E questo ve lo dice uno che di tilt se ne intende !
Spero che questo articolo vi sia piaciuto e anche se non ha nessuna pretesa di esaustività sull’argomento, possa esservi di aiuto in futuro a prendere coscienza del problema tilt in modo da permettervi di elaborare una adeguata contromisura strategica che farà bene al vostro mindset e soprattutto al vostro bankroll.