In un MTT, la parte più delicata è sicuramente quella da short stack. Vediamo dunque, in questa serie di articoli, fino a quando è opportuno raise/foldare
In un MTT, la parte più delicata è sicuramente quella da short stack. Vediamo dunque, in questa serie di articoli, fino a quando è opportuno raise/foldare
In un MTT, la parte più delicata è sicuramente quella da short stack. Vediamo dunque, in questa serie di articoli, fino a quando è opportuno raise/foldare.
Non ci sono dubbi. Finire short stack in una fase avanzata di un torneo indica, purtroppo, un’ormai certa uscita dai giochi (fortuna permettendo). Questo perchè i blind e l’ante, diventano insostenibili per il nostro stack, costringendoci a mettere il turbo anche in situazioni dove sarebbe, invece, più opportuno foldare la propria mano.
Il primo camlino d’allarme sorge quando siamo sotto i 20 bui, situazione davvero difficile da gestire. In questo caso, un raise è inopportuno vista la scarsa manovra che avremo poi post flop, costringendoci a metterle tutte al centro e sperare nella buona sorte.
Dunque, la domanda è la seguente: fino a quando è consigliato continuare con un raise (senza compromettere il nostro stack) e, nel caso, poi foldare? Cerchiamo di dare una risposta.
Ognuno di noi, ha un certo pensiero a riguardo di una determinata strategia di gioco. Giusta o sbagliata che sia, può rappresentare comunque uno spunto interessante per migliorarsi. Vediamo allora quali possono essere i consigli più appropriati parlando di raise/fold da short stack in un MTT.
Ci sono diversi MTT, con diverse strutture di gioco. Alcuni risultano essere estremamente giocabili, altri invece non permettono di rimanere troppo ivi per troppo tempo. Analizzando il primo caso e rapportandolo alla nostra questione, possiamo dire che raise/foldare fino a 15-16 bb può essere una buona soluzione. Al di sotto, invece, possiamo farlo solo se andremo poi ai resti con qualsiasi mano (una mossa poco furba, visto che in questi casi è sempre meglio andare all-in fin dalle primissime battute).
Un altro fattore da considerare è la propria posizione al tavolo, che ci permette di capire quando è il caso di raisare oppure andare direttamente ai resti.